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ECUADOR - Zumbahua




PROGETTO CASETTE PER ZUMBAHUA ECUADOR


Sono davvero situazioni di povertà direi quasi estrema, è davvero difficile non lasciarsi commuovere.

La nostra idea è quella di costruire delle piccole casette (6 metri per 4) per queste 5 situazioni che sono le piu' urgenti. Sono case di "materiale nobile" (cosi' vengono chiamate), pavimento di cemento, mura di mattoni e intonaco e tetto di fibra cemento.


Il costo di ogni casa è di 2000€ di materiale e di 500 € di manodopera :


Sono p. Claudio Bernardi, originario della provincia di Mantova. Vivo in Ecuador e sono parroco di Guangaje e aiuto nella vicina Zumbahua, due parrocchie a quasi 4000 m di altitudine, sulle Ande dell’Ecuador.


Faccio parte ormai da tanti anni dell’Operazione Mato Grosso, da quando ero un adolescente. Ai tempi non avrei mai pensato di venire a vivere in missione, né tantomeno di diventare sacerdote. Ma la vita, e il Signore, hanno disegni a volte diversi dai nostri.

Da più di 11 anni vivo in America Latina, prima come volontario (in un ospedale, poi in un collegio), poi come seminarista, poi come diacono ed ora come sacerdote diocesano della diocesi di Latacunga.


Guangaje e Zumbahua sono fra le parrocchie più povere di tutto l’Ecuador (così come la maggior parte dei posti dove siamo presenti con l’Operazione Mato Grosso), costituite da una cinquantina di villaggi, con una popolazione totale si circa 17000 persone.

La gente che rimane qua (soprattutto anziani e bambini) vive di ciò che la terra produce, che per la verità è poco a causa del clima, della qualità della terra, della scarsità di acqua,... Quindi: patate, cipolle, orzo, avena,... E poi allevano qualche animale (pecore, maiali, galline, cavie peruviane,...)


Vivono in case molto semplici, costituite da una o due stanze, senza bagno e a volte senza acqua. Spesso sono case fatte di mattoni di fango essiccato e tetto di paglia.

Le famiglie di qua sono ancora molto numerose (6,7,8 gli) però molto spesso i genitori sono assenti perché vanno in città a cercare lavoro e tornano solo nei fine settimana o una volta ogni tanto. Così i bambini vengono lasciati a qualche nonno(se esiste) o a loro stessi, “o dati” al maggiore dei fratelli, che magari ha 11 o 12 anni.

Sicuramente la vita di qua è molto diversa da quella alla quale siamo abituati noi: ci si muove a piedi, si lavora la terra a mano, si inizia a lavorare già da bambini per aiutare la propria famiglia, non ci sono molti mezzi tecnologici, ci si sveglia presto di mattina (al sorgere del sole) e si va a dormire presto (quando il sole tramonta)...

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