San Nicolas, una scuola nel territorio del Cotopaxi
San Nicolas, una scuola nel territorio del Cotopaxi
“Chi fa parte dell’Associazione Serenella è consapevole di dare e soltanto continuare semplicemente a “dare”, senza compromessi o ipocrisie, nella piena consapevolezza di quanto un atto d’amore sia importante per chi lo riceve ma soprattutto per chi lo fa. Per questo motivo l’intero ammontare delle offerte pervenute è sempre stato destinato a soli scopi benefici (progetti che ci giungono dai missionari.
In tanti anni abbiamo aiutato chiunque ce lo ha chiesto, realizzando quasi tutti i Progetti che Dio ci ha fatto incontrare. Miracolosamente siamo “volati” oltre i nostri sogni e, ne è nata una valanga di bene!
Oggi mi è giunta una lettera di Adriana Piovanelli, missionaria laica, assieme al marito Pepo nella Scuola San Nicolas in Ecuador:
“Questa mattina mi sento un poco stanca e affaticata e devo dirti che allo stesso tempo sono contenta di dedicare la mia vita ai bisognosi, ai poveri, ai ragazi, bambini, anziani che il signore ci fa incontrare, sempre più numerosi in San Nicolas. Così mi rendo conto che ancora non è terminato il nostro cammino, il nostro andare, dare, amare. Siamo sempre atenti ad ascoltare chi bussa alla porta, ad accogliere nel tentativo di dire di sì, ma mi rendo conto che è difficile. E’ vero abbiamo accolto altri 22 bambini, siamo preoccupati di loro perché dobbiamo trovare aiuti, il dare loro tutto ciò che si chiama diritto allo studio, diritto all’uguaglianza, all’apprendere lavoro e essere buoni lavoratori anche se campesinos, poveri… Posso assicurarti che ce la metterò tutta! E’ vero questa mattina sono giù di corda, riuscirò a trovare 22 adozioni? Non lo so! So che abbiamo 50 ragazzi da aiutare in casa come figli! So che c’è gente buona pronta all’ascolto, so che il Signore non ci lascerà soli!”.
ADOTTATECI PER LO STUDIO
L’obiettivo dell’Associazione Amici di San Nicolas Ecuador onlus è di sostenere il lavoro svolto da Peppo e Adriana attraverso il progetto “ADOTTATECI PER LO STUDIO” con il finanziamento della Scuola Professionale di falegnameria, scultura ed intaglio del legno frequentata da 50 giovani provenienti da famiglie povere della provincia di Cotopaxi.
La scuola attualmente si trova in difficoltà economiche che nn permettono di pagare lo stipendio degli insegnanti e l’acquisto di materiale didattico e attrezzature necessarie ai vari laboratori.
Adottare significa prendersi l’impegno a medio-lungo termine possibilmente pluriennale in modo da garantire il completamento di un ciclo di studi con la consapevolezza che si tratta di un’adozione comunitaria di cui usufruiranno tutti i ragazzi.
Nel caso di impossibilità a mantenere l’adozione, sarà sufficiente comunicarlo all’Associazione Amici di San Nicolas Ecuador onlus che cercherà di trovare un altro sostenitore che provvederà a completare il ciclo di studi.
Modalità di sostegno: semestrale Euro 240,00 // Annuale Euro 480,00
Chi volesse contribuire invece con un’offerta può comunque farlo indicando come causale: “CONTRIBUTO SCUOLA DI SAN NICOLAS” All’Associazione Serenella
IBAN IT51L0810735130000000008237
www.serenella.net
oppure All’Associazione amici di San Nicolas Ecuador
IBAN IT51Q0760114100001016669713
Progetto scuola San Nicolas, Lettera di Adriana e Peppo Piovanelli, missionari laici in Ecuador “Siamo notevolmente in ritardo nello scrivervi … Buon Natale a Tutti". Quest’anno Gesù Bambino ci ha portato “tanto fango” una cosa impressionante, era sabato sul tardo pomeriggio, una forte grandine, seguita da un acquazzone torrenziale, non ricordo il motivo per il quale sono andata alla finestra del secondo piano, ricordo solo che ho gridato e sono corsa fuori….in casa c’erano solo i bambini che mi gridavano: “non andare, non uscire…” La montagna alle nostre spalle era tutta coperta d’acqua che scendeva disordinata, fino alla nostra casa, il grande cortile era un fiume di fango, pietre, tronchi, foglie; il fango arrivava alle ginocchia, i mobili pronti da consegnare erano pieni di terra. Era già sera. Due amici che erano venuti a trovarci si misero con noi a spalare, a cercare di fare canali dove far scorrere via l’acqua e i lampi erano l’unico bagliore che ci permetteva di vedere, tentare di mettere in salvo i mobili, frutto di tante ore di lavoro dei ragazzi e tante volte mi sono chiesta perché.
La povera gente ha perso più di tutti noi. La semina, gli animali, tutto portato via dalla valanga di fango, dalla corrente d’acqua, purtroppo ci sono stati anche due morti per annegamento, tra i quali un bimbo di tre anni. Cominciamo l’anno 2005 tirandoci su le maniche e spalando fango, per molti giorni, con l’aiuto della gente, portando via il fango con il trattore, il camion, con le carriole, con i sacchi sulle spalle. Ci sono momenti in cui mi sento con il fango alle ginocchia e con al fianco solo Patricio, un ragazzo che nei primi istanti mi ha aiutata ad aprire un varco nell’acqua sporca e nel fango. Abbiamo bisogno di trovare questa strada che permetta di vivere bene questo “nostro dare”, imparando ad amare e ad essere caritatevoli con chi ha bisogno. Così ora dobbiamo dirvi che siete il nostro sostentamento…dirvi che abbiamo bisogno del vostro aiuto, ma anche di braccia, per chi ne avesse la possibilità, che ci vengano ad aiutare. È proprio di dirvi con il cuore "Buon Natale". S. Nicolas ricorda sempre tutti quelli che sono passati di qua. I ragazzi sono tanti, 67, sono tanti, e il bello è che tutti sono qua, anche tra i più piccoli c’è il desiderio di vivere in questa grande famiglia, uno si è ritirato… cosa rara, ma che per questo ci fa sentire bene! Continuiamo l’aiuto nella comunità di San Josè per le scuole e l’asilo Mamma Emma, continuiamo ad andare da Maria Edoarda, dalla Isabel, a costruire casette, a sistemare tubi dell’acqua, a portare l’acqua nelle case, ad insistere perché i bambini vadano a scuola (ed aiutarli), perché i bambini vengano curati (e aiutarli), perché i vecchi abbiano il cibo (e ad aiutarli) e le coperte e i maialini, e speriamo anche i letti. Continuiamo a credere che valga la pena spendere la vita in questo modo, regalandoci sempre di più anche se siamo vecchi e a credere nella Provvidenza…”. Adriana Piovanelli missionaria laica
Scrive Adriana Piovanelli, missionaria laica con il marito Peppo nella Scuola San Nicolas Ecuador: “Io penso che ognuno può fare qualcosa, tutti possiamo diventare una piccola goccia o quel silenzio che fa da sottofondo alla foresta che piano piano cresce (Vi ricordate ? Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce). Io e Peppo da tanti anni viviamo questo tempo silenzioso, di attesa che diventi speranza, di piccole cose, del sorriso di una ‘mamita’, degli sguardi di bambini, ragazzi, donne, nonni che trovano in noi un sostegno, un motivo per andare avanti. Ma dietro a noi ci siete voi e il vostro impegno. E accanto a noi c’è un Dio che si è fatto bambino per lasciarci una Parola che è Amore, speranza, condivisione, solidarietà… Vi dico tutto questo anche se non vi nascondo che a volte sento sconforto e il silenzio della foresta che cresce diventa assordante e vorrei non ascoltare più perché ho davanti agli occhi l’inadeguatezza del nostro agire, l’enorme sproporzione rispetto ai bisogni. A volte mi sento sfinita, esausta e mi dico che non ce la faremo mai. Allora avverto il peccato più grande che è quello di scoraggiarmi. Prendo fiato e cerco tra le cianfrusaglie della mia anima un po’ di forza, un po’ di fede, un po’ di speranza. Siamo tutti sul sentiero che ci guida a quella mangiatoia, alla ricerca della LUCE che ognuno ha dentro di sé e che non può rimanere solo sua. Grazie a tutti e vi auguro davvero un Natale di speranza e di condivisione sicuri che INSIEME …ce la faremo. Vi stringo forte”.