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L’alpinismo italiano, grazie a Marco Anghileri, ha varcato la fatidica soglia dell’anno Duemila con un’impresa senza precedenti: dal 14 al 18 gennaio 2000, Marco, rampollo di una famiglia di alpinisti, ha effettuato la prima scalata invernale in solitaria della parete Nord-Ovest del Civetta (3.218mt.), lungo la storica via “Solleder”. Fu tracciata nel 1925 dal grande alpinista tedesco Emil Solleder (1889-1931) con difficoltà di sesto grado in cordata con Gustv Lettembauer.

Con questo exploit da fuoriclasse, il ventottenne lecchese Marco Anghilleri del gruppo alpinistico “Gamma” è riuscito, alla grande, nell’impresa che si confonde ad un blitz: è sbucato in vetta con seri congelamenti dovuti alle temperature scese a venti gradi sotto zero. Il suo primo pensiero, via cellulare, lo ha rivolto a Giorgio Radaelli che nel ‘63 realizzò la prima invernale della Solleder con Ignazio Piussi e Toni Hibeler.

Ha ripetuto in un’altra grande impresa: in venti ore ha salito in solitaria la Vinatzer in Marmolada, la Solleder in Civetta e lo spigolo Nord dell’Agner. Quattromila metri di sesto grado di corsa!

Marco Anghilleri nasce a Lecco il 16 settembre 1972, luogo dove vive tuttora e dove svolge la sua attività lavorativa nell’azienda paterna, la ditta di articoli sportivi ANDE. Il padre Aldo, valente alpinista, si fece conoscere fra gli anni 60 e 70 per imprese di grande importanza: aperture di vie nuove e ripetizioni invernali o solitarie di pregio.

Marco ha effettuato decine e decine di ascensioni sull’arco alpino, molte di queste in solitaria e in inverno, in condizioni sicuramente fra le più esasperate a parere degli esperti. Si tratta delle più famose e classiche salite delle Alpi Occidentali, Centrali e Orientali. Per citarne alcune: via Bonatti al Gran Capucin, cresta Sud Aiguille Noire, Pilone centrale del Frenej, tutte al Monte Bianco, cresta del Leone al Cervino, Biancograt al Bernina, Nord del Roseg,Nord del Palù, Vinatzer, Don Chisciotte, Messner, ecc. Marmolada, spigolo nord dell’Agner Philipp-Flamm, Andrich, Aste, Ratti-Vitali, in Civetta. Comici in Lavaredo e molte altre.

Solo negli ultimi due anni ha potuto cominciare ad effettuare spedizioni extraeuropee, che lo hanno posto di fronte ad altri grandi progetti da realizzare. Una nel ‘97 in Tibet al Cho Oyu mt 8.201 dove purtroppo ha potuto raggiungere solo quota 7.500 a causa del maltempo. L’altra esperienza l’ha vissuta nel ‘99 nella Yosemite Valley in California, il regno indiscusso dell’arrampicata. Tutto è stato fantastico per la scoperta di un mondo verticale per lui nuovo e stimolante, grazie ad alcune ascensioni fra le quali: via del Nose al Capitain, Regoler Route all’Half Dome, la Steak-Salathè alla Sentinel Rock.

La sua più strepitosa impresa resta comunque l’ultima, la sopracitata Solleder in solitaria del gennaio 2000, compiuta in cinque giorni. Nel ‘92 prima ripetizione e prima invernale via degli Amici al Sasso Cavallo (6+ A3) due giorni, idem via Marino Stenico alla Cima Su Alto in Civetta (6+ A4) cinque giorni. Sempre nel ‘92 prima ripetizione free-soling della via dell’Anniversario in Medale (7°) 1 ora. Nel ‘93 prima ripetizione solitaria via Rebus in Medale (6C A3) 2 ore e mezza. Nel ‘94 prima ripetizione invernale solitaria via Aste in Civetta (6 A1) 4 giorni. Nell’anno 1997: Prima ripetizione e prima invernale via Sonia alle Pale di San Lucano (7° A2) 4 giorni. Prima ripetizione e prima invernale via dei Finanzieri Pale di San Lucano (6+ A2) 2 giorni. Prima ripetizione invernale solitaria via Olimpo in Marmolada (7°+) 3 giorni. Prima ripetizione invernale via Casarotto alla Cima Busazza in Civetta (7°) 3 giorni. Prima ripetizione invernale e prima solitaria via Casarotto 4ª Pala di San Lucano (6+) 2 giorni.

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