Prima Guida alpina del Basso Sarca, Danny Zampiccoli comincia ad arrampicare ancora molto giovane iscrivendosi nella primavera del ‘83 al Corso Roccia di Arco. Il richiamo del verticale è talmente forte che subito esprime la sua grande passione ripetendo le vie più difficili della Valle del Sarca, talune persino in solitaria. Il desiderio di andare oltre lo porta ad aprire nuovi itinerari con una mentalità alpinistica d’avanguardia; infatti le rocce particolarmente impegnative della Valle del Sarca e delle scogliere del Garda diventano terreno fecondo per la sua creatività.
Negli anni a seguire ‘83 e ‘89 realizza più di trecento salite su roccia sulle montagne lungo tutto l’arco alpino e quasi tutte di difficoltà estrema. Questo intenso periodo di attività è coronato con il superamento dell’esame di Guida alpina.
Ma l’attività di Danny va ben oltre: intraprende numerose spedizioni tra le quali sono da ricordare quella insolita sulle montagne australiane del 1985 e quella in Alaska del ‘91 dove assieme a Fabio Leoni, Mario Manica, Giuseppe Barattoli, Fabrizio Defrancesco e Paolo Borgonovo apre la diretta italiana sul Mont Dikei, la prima via aperta su roccia da una cordata italiana.
Nel ‘92 Danny, con l’amico Fabio Leoni, è in Patagonia nel gruppo delle Torri del Paine per aprire le vie Il volo del Condor, poi il Cerro Catedral e Adrenalina verticale dove per la prima volta viene raggiunta l’anticima della torre Nord del Paine. Sempre negli anni Novanta intraprende numerose spedizioni negli stati Uniti nella Yosemite Valley in California con l’apertura di molte vie e nel Canada nel gruppo del Fior di Lotto.
La grande attività extraeuropea di Zampiccoli lo portano a vincere nel 1995 il premio Paolo Consiglio (Premio per la migliore spedizione dell’anno).
Danny è un arrampicatore straordinario, dotato di grande esperienza e determinazione, doti che gli hanno permesso di superare itinerari su roccia di altissima difficoltà; è anche un alpinista completo e, soprattutto, uomo sensibile e generoso verso chi è in condizione di grande povertà.
Dal gennaio 2000 gestisce con entusiasmo il rifugio Damiano Chiesa sul monte Altissimo (Gruppo Baldo).